VILTA’

L’etimologia della parola “viltà” è “prezzo di vendita” (http://www.etimo.it/?term=vile) che, come insegna Heidegger, in detta etimologia sta’ sempre l’essenza più profonda delle parole stesse.

Vilta’, quindi, che è il perno a cui ruota intorno tutto “Il maestro e margherita” di Bulgakov.
Viltà che da Ponzio Pilato in poi permea il Potere tutto e i suoi sgherri. Quel Potere che “il maestro” stigmatizza in quella rappresentazione teatrale che il Partito sovietico non vuole venga rappresentata perché accusa tutti i poteri di essere violenti, compreso, implicitamente, quello dei Soviet stessi, per cui viene quindi ostracizzato e muore in manicomio.

Rileggere quest’opera mi ha, però, colpito molto, constatando come sia, altresì, estremamente attuale.

Siamo più che mai immersi, oggi, in questa sola viltà.
In questo sistema economicista soltanto il “prezzo di vendita” ha dismesso tutte le sue precedenti maschere ed è venuto in piena luce come non mai.
Tutto ha un prezzo e se dissenti ti colpiscono proprio sul denaro.
La “viltà” la fa da padrone per ogni dove.
Lo stesso linguaggio politicall correct è intriso di viltà,
Se non ti adegui te la fanno subito pagare con il licenziamento come nel caso di quell’ingegnere di Google.
Vile fu l’atteggiamento di Berlusconi che concesse le basi italiane per l’attacco alla Libia di Gheddafi.
Vile è tutta l'”Europa unita” solo economicamente.

Insomma, a fare l’elenco delle più plateali viltà contemporanee faremmo notte.
Viviamo più che mai in una viltà kitsch, trash, volgare fino al midollo solamente.

Benvenuti sul pianeta terra.

VILTA’ultima modifica: 2017-08-16T12:49:19+02:00da allan11
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