Il profumo dei tigli è ciò che più di ogni altra cosa è rimasto indelebilmente scalfitto nella mia mente di quel giorno
Quando la presi per mano mi sembrò di toccare il cielo con un dito
Quel profumo e quel gesto mi tornano sempre in mente come il momento più estasiante della mia vita
Tanti vi si sono avvicinati
Ma quello rimane il più grande
Poteva già finire a quattordici anni la vita che, tanto, nulla l’avrebbe superato
Ricordo il punto esatto dove tutto avvenne
Tante volte son tornato a contemplarlo da lontano e da vicino come se fosse rimasto lì, indelebilmente, qualcosa
Ma deluso, poi, come quando cerchi inutilmente qualcosa che non trovi, me ne tornavo tristemente a casa
Eppure, lì, qualcosa, deve essere rimasto di quell’attimo
Quella foto non è mai ingiallita nella mia mente
E’ sempre rimasta nuova
Il tempo non l’ha sfiorata
Paradiso, inferno e purgatorio forse son solo luoghi di passaggio
Dipende solo in quale riuscirai a fermarti
Era d’estate.
Il giorno dopo partiva per il mare
Ma ci perdemmo per sempre lo stesso
Solo quell’attimo non se ne è mai andato.
E’ ancora lì imperterrito
Quasi con aria di sfida a dire “Ti manco, vero ?!”
“Sì, hai vinto tu, ma chi sei ?”
“Solo l’eterno in te.
In qualche modo dovevo pure entrarti dentro.
E l’ho fatto quel giorno”
Forse sono andate proprio così le cose
Non c’è altra spiegazione
Solo una goccia di eterno
Quel profumo di tigli e quella mano
Anche solo per quello la vita valeva la pena di essere vissuta.
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