I MISERABILI

Certo che se Victor Hugo tornasse al mondo constaterebbe, compiaciuto, come il suo mitico romanzo sia stato ben più profetico di qualsivoglia altro romanzo o testo filosofico.
Gli basterebbe accendere la tivù per constatare come la società tutta si sia trasformata nella “Dittatura dei buoni sentimenti” o, atresì, detta pure del “piagnisteo” per cotanta miseria umana.

Questo istupidimento contemporaneo ha nel consumo dell’effimero il terreno su cui lo sguardo compassionevole si inserisce a meraviglia.
E’ una gara a chi esibisce il cuore più pietosamente.

In questa corsa al “più buono e lacrimevole” ecco risuonare la “difesa dei nostri valori” , mai precisati non esistendo in realtà, ma bensì, restando sul vago, …dialogo, tolleranza, umanesimo eccetera.
La parola d’ordine generale è quella della compassione e i grandi avvenimenti emozionali una vera e propria panacea per i nostri politici.
Al grido “La politica, per me, è condivisione e comunione, tolleranza e apertura” alla minima catastrofe che abbia una portata mediatica ci si fiondano come sparvieri ad esprimere dal pulpito catodico la loro “emozione” e quindi mostrandosi così in sintonia con ogni genere di miseria di cui, in realtà, si infischiano altamente.

L’egoismo non è meno presente, ma è ormai avvolto in ghingheri “umanitari”, mascherandosi in un discorso il cui tratto dominante è l’idiozia.
Questo “instupidimento contemporaneo” ha molteplici fonti, una delle quali è un’incultura crescente che si dispiega a tutti i livelli e in tutti gli ambienti.
E la televisione prosegue la sua impresa di instupidimento e infantilizzazione programmata, sostituendo tutto ciò che aveva un carattere verticale con quello orizzontale.

A cominciare da quello genitori-figli che, avendo abbandonato ogni rapporto di autorità, equiparato stupidamente ad “autoritarismo”, si basa, ormai, sulla seduzione., che è tutto il contrario dell’educazione.
Il terrore di “traumatizzare” il bambino non è oramai che un comodo alibi al solo desiderio di piacere a detto infante.
Ma la società in cui il bambino è re fabbrica degli adulti tanto dispotici quanto incompiuti a causa del rafforzamento della loro illusione di onnipotenza e del loro egocentrismo.
Inoltre, quando il bambino è re, sono le donne ad esercitare la reggenza
La femminilizzazione della società va quindi, conseguentemente, di pari passo con la sua infantilizzazione cronica.
Il risultato finale è che quella omosessualità ieri ridicolizzata oggi è diventata ammirevole ed è vietato dire che non la si apprezza
In entrambi i casi è la libertà stessa a perderci solamente.

Ma tutto questo, lungi dall’essere quella catastrofe che si annuncerebbe per gli uomini di buon senso, è proprio l’obiettivo finale di un sistema basato sull’illimitatezza della crescita che, richiedendo consumatori, conseguentemente, altrettanto illimitati, ha reso desueta la maturità degli individui che devono, altresì, restare proprio in quell’egocentrismo narcisistico in cui si colloca l'”uomo nuovo” della mondializzazione “buonista”.
Un uomo senza interiorità ma solo schiavo di consumi illimitati per riempirne, spasmodicamente quanto inutilmente, quel vuoto interiore che tutto ciò converge a creare.

I MISERABILIultima modifica: 2017-05-25T03:27:15+02:00da allan11
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