LA BAMBINA NEL GARAGE

“A una serie di incontri sulla Gpa organizzati dal Circolo della Rosa di Verona, la psicoanalista Cristina Faccincani racconta di un collega esperto di sogni che viene avvicinato da una coppia di uomini. Hanno una bimba di 4 anni nata da Gpa, afflitta da un angoscioso incubo ricorrente: essere rinchiusa da sola in un garage. Ogni volta si sveglia piangendo disperatamente. Il garage come spazio d’uso, diverso da una casa abitata, luogo delle relazioni.
«Il vissuto claustrofobico del sogno – commenta Faccincani – parrebbe testimoniare la reazione emotiva della bimba a un ventre gestante affettivamente sterile nei suoi confronti». Un semplice incubatore, privo di desiderio. La nascita non come un trauma, ma come una liberazione da quella contrattualizzata mancanza d’amore.”

La prima relazione affettiva che ogni essere vivente sperimenta è quella con la madre.

Ancora prima della nascita l’evoluzione predispone scambio comunicativo e relazionale tra il corpo e la mente di chi contiene e quelli di chi è contenuto. Gli scambi interattivi tra donna e feto costituiscono i primi tentativi di costruzione di un legame che starà alla base della crescita psicofisica del bambino e della sensazione di benessere o disagio dell’adulto. Esiste una relazione tra accudente e accudito che si ripercuote in entrambi i soggetti coinvolti nello scambio affettivo: ogni volta esiste legame si genera trasformazione evolutiva o involutiva a seconda della qualità degli affetti sperimentati.
Attraverso il processo di accudimento, ossia nel modo di veicolare cura, calore e protezione la madre getta i presupposti per la creazione di un ambiente metabolico atto a permettere o meno al cervello del bambino di crescere, specializzarsi ed evolvere. Allo stesso tempo l’interazione affettiva con il figlio stimola il cervello materno in direzione di benessere o disagio.
Tutti sperimentano un legame strettamente personale con propria madre; ogni donna porta in sé il legame con la sua generatrice. In tal modo va da sé che la qualità del primo legame costituirà l’imprinting per le successive relazioni affettive.

Ecco, quando dico che vorrei vederli io, di persona, a quattrocchi i figli di omogenitori, è proprio questo che intendo : che sogni fanno ?
Il garage è il luogo in cui l’auto, raffigurazione di noi stessi, della nostra personalità, è ferma.
Luogo oscuro, inoltre, e per lo più sotterraneo, il garage si collega anche con le cantine, simbolo per eccellenza dell’inconscio, dunque con le paure che abbiamo dentro.
L’interpretazione della dottoressa Cristna Faccincani è indubbiamente molto perspicace.
Ma quanti altri bambini soffrono silenziosamente in modo altrettanto acuto dentro di loro ?
Questo, la propaganda Lgbt se ne guarda bene dal permettere di rivelarlo.
Stanno tutti bene.
Figuriamoci !!!

LA BAMBINA NEL GARAGEultima modifica: 2017-04-18T23:45:19+02:00da allan11
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