LA FILOSOFIA GENDER

Le basi filosofiche della Gender Theory sono un insieme di *Determinismo* e in parte *Meccanicismo* che vede l’*Identità* come il risultato di un *Sistema di apprendimento* (da cui la primaria importanza, per loro vitale, della sua diffusione nelle scuole, quale *sistema di apprendimento* per eccellenza)
Perché solo “in parte” Meccanicismo ?
Perché del principale rappresentante del Meccanicismo moderno, Cartesio, prende in considerazione la *Res cogitans* ma per nulla la *Res extensa*, quasi che l’una potesse fare a meno dell’altra.
La differenza sessuale è completamente ignorata, infatti.
La stessa Simone de Bouvoir, “archetipo” del femminismo, è travisata.
“Si nasce femmina ma bisogna diventare donne”, citazione evocata a sproposito e, probabilmente, all’origine dell’attuale scontro tra femministe pro e contro l’utero in affitto, ovvero tra chi tiene ancora conto della “Difference” sul modello della Luce Irigaray https://books.google.it/books…
e chi parteggia per la Butler, http://oltreilvuotorelativista.myblog.it/…/la-mistificazio…/
evidenzia innanzitutto che la parola “femminile” si riferisce a un dato biologico originario, “Res extensa”, dove la soggettivazione del proprio dato anatomico femminile diventerà donna sia in termini soggettivi che sociali.
L’astrusa negazione, altresì, della *differenza sessuale*, genera poi il conseguente delirio dei tre, quattro, cinque eccetera sessi, numericamente infiniti, ovvero quel demenziale concetto di *Intersessualità*
Solo una *mistica del sesso* , dove l’inconscio è bandito come qualunque ontogenesi e conseguente ortogenesi evolutiva , sostituiti da un *Costruttivismo* astratto e senza basi materiali di qualsivoglia genere.
Una astrazione che ha le sue radici già in quel travisamento folle di Freud dove, già allora, al dato biologico che la maturità sessuale piena è raggiunta nella *Fase genitale*, venne sostituito quel delirio ideologico di un pazzo conclamato, che, della dialettica *femminile-maternità* e *maschile-sublimazione*, si era già persa allora ogni traccia.
http://oltreilvuotorelativista.myblog.it/…/mistica-del-ses…/

PS: Con Cartesio abbiamo la vera frattura del pensiero aristotelico medievale. Con Cartesio, attraverso la costruzione astratta e formalistica del soggetto, entra in crisi l’antropologia sociale di Aristotele. Il Cogito è l’astrazione destoricizzazione del soggetto conoscitivo. Il pensiero precede l’essere e non viceversa. In realtà in Cartesio c’è ancora spazio per la Verità, ci sono le idee innate, c’è ancora Dio. Non ha ancora compiuto totalmente il salto di ridurre la verità a certezza oggettivata nell “ente”. Però con lui si apre il processo di sostituzione di certezza a verità. La borghesia nascente non ha nessun bisogno di verità, perché la verità la obbligherebbe a problematizzare filosoficamente i propri presupposti, soprattutto farebbe a pezzi il presupposto universalistico e l’idea di progresso di cui si nutre. Ha invece bisogno della certezza del rappresentare. Il concetto di verità viene prima confuso, e poi identificato, con i concetti di certezza (sperimentabile), esattezza (verificabile) e veridicità (accertabile). La “verità”, qualunque essa sia,concerne soltanto l’unione di fatto e di valore, e riguarda esclusivamente il bene comunitario condiviso e compreso. E questo era il concetto di verità che ci hanno tramandato i greci, che con Cartesio entra in crisi. Si dovrà però aspettare Kant per portare a termine questo processo. Perché solo in Kant viene stabilito definitivamente la differenziazione tra categorie del pensiero e categorie dell’essere. In fondo nel dualismo res cogitans e res extensa, permane ancora l’idea che le stesse abbiano ancora la medesima identità ontologica. Soltanto Kant contesterà veramente questa identità. In definitiva Cartesio è stato il grande teorico della costruzione formalistica del soggetto (cogito), perché programmaticamente destoricizzata e desocializzata; e lo è perché il pensiero astratto deve imporsi all’essere, come messa a disposizione integrale dell’essere stesso come estensione materiale simbolica da progettare e sfruttare.

Ernesto Carlo Venier

LA FILOSOFIA GENDERultima modifica: 2016-10-12T02:29:54+02:00da allan11
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