GENDERFASCISMO

Qui non si tratta di essere pro o contro gli omosessuali.
Qui si tratta di opporsi ad una nuova forma di fascismo che si maschera dietro parole come….”bellezza, amore, inclusione, rispetto e speranza”.
Un accozzaglia sentimentalista ipocrita all’ennesima potenza atta, solamente, a mascherare l’odio viscerale contro la normalità.
Contro quell’essere *coscienti e responsabili* su cui si erge razionalmente, in nome di una istintività capricciosa fatta di pulsioni senza controllo spacciati per sentimenti ma che, di autenticamente sentimentale, non hanno nulla.
Delirio sistematizzato come dal più classico manuale di psichiatria che, nella deriva caotica imposta per decreto legge, vorrebbe assurgere a legalità quando solo di una nuova tirannia si tratta.
Tirannia di squilibrati derubricati per votazione da stipendiati di multinazionali farmaceutiche ed assicurative con l’appoggio di tutte le organizzazioni sovrannazionali schiacciate da un modello economico onnipotente che ne detta le regole.
Tirannia sostenuta da moltitudini di servi interessati che ne traggono grossissimi vantaggi facendo parte ora del circolo mediatico compiacente, ora degli innumerevoli “strumenti di distrazione di massa” come sport, spettacolo e gossip, ora come carrieristi della politica o della magistratura nella sua deriva nichilista poiché senza più alcuna Etica autentica a sostegno del Diritto oramai solo nichilista.
Tirannia che con la scusa scientista elimina qualunque soggettività in nome di una oggettività ononanista disincarnata.
Tirannia tecnologica di obnubliamento delle menti connesse, oramai, solo alla ricerca di Pokemon e nulla di più.
Tirannia di un mondo inventato da Nerd tanto stupidi quanto ricchi e abili con congegni privi di una qualunque vita che non sia solo quella virtuale.

E su tutto questo un sesso dove la procreazione è stata dissociata dalla sessualità (contraccezione e aborto)
La coniugalità è stata dissociata dal matrimonio (convivenza)
La genitorialità è stata dissociata dalla coniugalità (divorzio)
La fecondità è stata dissociata dall’atto sessuale (procreazione medicalmente assistita)
La procreazione dissociata dall’atto sessuale (donazione dei gameti)
La gestazione dissociata dalla maternità (madri surrogate)
La gestazione dissociata dall’utero materno (utero artificiale)
La procreazione dissociata dall’identità sessuale (omosessualità)

Stiamo preparando gli ingredienti psichici e sociali per favorire personalità psicotiche, che cioè non avranno più il senso della realtà.

Ecco che cos’è il GENDERFASCISMO !!

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COROLLARIO
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L’IDEOLOGIA GENDER
si basa sull’assunto di un uomo talmente banale, sociologico, senza interiorità, astratto, disincarnato, scientista , ideologico, che è difficile immaginarselo più irreale di così, anche volendo e mettendoci tutto l’impegno possibile.
Declinazione finale di quello spirito deceduto nell”89 e risorto sotto queste spoglie zombie degli “eletti” della religione marxiana-geovista invulnerabile alla ragione.
Bulli saccenti e abili mummificatori di una inconsistente utopia declinata ora radicalmente e di importazione Liberal della più stupida america mai esistita.

BULLISMO GAY
La cosiddetta “Scuola del rispetto” non è altro che una forma di bullismo di segno opposto dove, insegnanti “eletti”, sottomettono i più deboli , coercitivamente, alla loro distorta visione della realtà spacciata per scientifica ma bensì solamente ideologica.
Elementare Watson

BULLISMO & IDENTITA’
La tua riflessione sulla TV e ciò che è accaduto a Monaco, nella mia
mente, si sono legati insieme e hanno spostato la mia attenzione sulle
persone che, in qualche forma, sono oggetto di esclusione.

Tu parlavi di disoccupati, mentre io penso agli esclusi agli “anawim” o
poveri in spirito come si dice in ebraico. Ma non nel senso “cattolico”
del termine. Semmai nel senso di chi, nel cammino della vita, resta
indietro perché proprio non ce la fa. [e che secondo Darwin dovrebbe
soccombere, aggiungo qui ora]

La questione è psicologica, filosofica e soprattutto politica oggi,
quando è evidente che persone rimaste indietro ricorrono spesso alla
violenza per poter riacquistare esistenzialmente un senso. Una dignità.
Siamo infatti davanti a una cultura fallimentare – quella islamica – e,
in occidente, davanti a una folla di esclusi, di esistenzialmente
falliti da cui sorge spesso la reazione violenta come a Monaco. Quel
ragazzo era “tedesco” ma non ce la faceva a tenere il passo, e perciò
era stato soggetto a bullismo.

Apro una parentesi riguardo al bullismo.
Vedevo nei giorni scorsi una pubblicità che voleva sottolineare la
lentezza delle connessioni di telefonia mobile tradizionali rispetto a
quelle attuali: un uomo lentissimo – e corrispondentemente brutto – era
confrontato con uno velocissimo e ovviamente bello.
Ebbene, questo, psicologicamente parlando, è un modello di bullismo a
cui si ispira la pubblicità in generale: se non sei à la page,
aggiornato ecc., allora sei escluso. Dunque devi comprare per non
perdere il passo.
A questi comportamenti si dà il nome di consumismo, edonismo e cose
simili, con tanto di condanna “filosofica” ma anche “religiosa”. Ma
questa mi sembra ipocrisia, perché in realtà non è affatto solo la
pubblicità a esercitare questo bullismo, ma tutta la società con
l’ausilio di tutti i suoi media. Tutti.
La politica, con molta evidenza, è ispirata al bullismo, all’arroganza,
in specie da noi, ma non solo da noi.
La religione è ispirata al bullismo – o sei dei nostri o sei addirittura
dannato per l’eternità.
Il sociale è ispirato al bullismo: o hai delle capacità o finisci sotto
i ponti, o hai fortuna o sei a spasso, anzi non esisti più.

E così via.

Si tratta di un’intera cultura ispirata al bullismo, diffuso globalmente
dai media, tanto che per non sentirsi esclusi quelli che lo sono di
fatto emigrano verso l’eldorado (ormai solo l’Italia) oppure cominciano
a sparare per farsi notare.

Allora, chiusa questa parentesi sul bullismo culturale – non eccezionale
ma culturale, – sorge la domanda su come sia possibile ovviare a questa
sostanziale stortura.

Non certo con un buonismo fuori di melone di cui ci gratifica la
presidentessa della camera dei deputati, che finisce per rendere
ridicolo il suo ruolo.
Mi riferisco invece all’organizzazione della Polis, solo entro la quale,
nella sua struttura e finalità, è possibile trovare una soluzione.

Ricordavo in un altro gruppo [questo :)], come, per una ragione o per
l’altra, Israele ha risolto questo problema – unico stato al mondo.
Forse la ragione è che a ciascun cittadino, ricco o povero, intelligente
o lento ecc. ecc. è riconosciuto il ruolo di difensore di una cultura,
oltre che di uno stato circondato da nemici. Ciò forse comincia dal
fatto che al servizio militare non sfugge nessuno, e non solo dura tre
anni ma ogni anno c’è un richiamo per tutti. Questo ruolo concretissimo
di difensore di una cultura a costo della vita stessa sicuramente
conferisce un’identità, e fa capire perché Israele è il solo stato che,
anche smembrato allo spasimo per millenni, sopravvive, si può dire, da
sempre.

Io credo che la forza e la profondità di questa identità, e questa sua
diffusione capillare – tale che gli ultimi e i primi sono sulla medesima
prima linea, sempre, a rischiare il massimo – la vita ,- sia ciò che
rende Israele qualcosa più di uno stato e di un popolo.
Come se fosse una persona sola. [una concreta proiezione del suo Dio,
aggiungo ora: come una persona sola in difesa dell’Arca dell’Alleanza]

Secondo me questa è la chiave psicologica, filosofica e politica che
contiene la soluzione del problema. Non un beota universalismo buonista
ma al contrario un’affermazione forte delle singole identità, piccole o
grandi che siano numericamente. E ogni identità, piccola o grande, può
trattare come tale con le altre solo se identità è, e non il folclore
cui sono state ridotte dalla burocrazia “unitaria” quelle che erano le
identità di questo nostro paese.

Il piccolo stato di Israele tratta senza complimenti a tutti i maggiori
tavoli del mondo perché *c’è*.
Omega

GENDERFASCISMOultima modifica: 2016-07-25T01:23:41+02:00da allan11
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