LE PSICOANALISI

Sull’argomento dell’unione omossessuale, infatti, ma ancor di più sulla questione della procreazione assistita per coppie gay, si è prodotta in questa scuola una vera e propria frattura.

L’oggetto di scontro è rappresentato dalla genitorialità omosessuale. Molti psicoanalisti si oppongono al suo riconoscimento sostenendo, in sostanza, che essa comprometterebbe lo sviluppo della personalità del bambino in quanto comporterebbe l’abolizione della differenza sessuale (considerata essenziale) tra i touche passuoi genitori. Già il 3 ottobre 2012, in apertura di dibattito, numerosi psicoanalisti (tra cui Jean-Pierre Winter e Aldo Naouri) si affidavano alle pagine di Le Figaro per affermare l’inammissibilità della cosiddetta homoparentalité. Un mese dopo, appariva su Le Monde un documento di impostazione affine, intitolato significativamente “Touche pas à père-mère”, e i cui primi firmatari erano Chantal Delsol e Pierre Lévy-Soussan. Si dichiarava esplicitamente che

“Tutti i bambini del mondo hanno diritto a sperimentare la differenza tra genitori sessuati, che gli conferisce un’origine psichica fondante la loro individualità”.

Non tutti sono d’accordo. In risposta alla tribune di Le Monde, infatti, l’École de la Cause Freudienne (associazione sorta dalle ceneri della scuola fondata da Lacan nel 1964) ha pubblicato un documento “contro la stumentalizzazione della psicoanalisi” che sostiene chiaramente che “al livello dell’inconscio, i due sessi non sono legati da alcuna complementarità originaria, come espresso dall’aforisma di Lacan secondo cui il rapporto sessuale non esiste”.

La psicoanalisi contemporanea, del resto, anche sulla scorta delle importanti rielaborazioni critiche condotte nell’ambito delle teorie femministe, non può concepire l’“ordine simbolico” come un invariante astorico, immutabile e trascendente rispetto alla società: affermarlo costituirebbe una regressione teorica. Le leggi del simbolico, piuttosto, sono costituite a partire da rituali e forme che provengono dalla società, e mutano secondo il divenire storico di quest’ultima.

Nella posizione contraria al riconoscimento del matrimonio omosessuale emerge, così, oltre alla sua funzione descrittiva, un valore prescrittivo della psicoanalisi, che eleva la semplice constatazione della “norma” dell’eterosessualità a principio di normalizzazione delle condotte atipiche. Secondo la logica di questa lettura, la disciplina dovrebbe riprendere di diritto quella funzione normativa da cui i seguaci di Lacan si erano impegnati a liberarla.

Oggi, il dibattito sul matrimonio gay rende manifesto il fatto che questo processo è arrivato a lambire il discorso filosofico, mettendo in discussione l’eredità critica lasciata dal pensiero francese del Novecento.
E il discorso va ben oltre i confini dell’antropologia e della psicoanalisi. Finora, a tutte quelle teorie che, nei più diversi campi del sapere, mettevano in crisi l’ordine di pensiero costituito (la concezione del soggetto, della storia, dell’ontologia, dell’uomo), si era reagito con la rimozione. Ora, invece, superato questo stadio, sembra cominciare, un processo di revisione: un “richiamo all’ordine” il cui cardine sarebbe costituito, come nota il sociologo Eric Fassin, da un’operazione di “inversione retorica” dei concetti.

http://www.lemonde.fr/idees/article/2012/11/08/touche-pas-a-pere-et-mere_1788107_3232.html

PS: …al di là della tua comprensibile e condivisibile indignazione la “partita” si gioca ad un livello abissalmente più alto della semplice e superficiale “questione gay”. Del resto l’ho sempre detto che questa questione era solo la punta dell’iceberg di qualcosa di ben più radicale. Ne “Il demone strutturalista” è esplicitata bene la profondità e complessità dell’insieme. Specificatamente per la psicoanalisi, anche qui, in piccolo, si assiste allo stesso scontro tra due opposte fazioni della psicoanalisi : quella a cui appartengo anch’io e che si rifà a FREUD (e non ho detto freudiani, ho detto Freud e basta) e quella il cui principale rappresentante è LACAN (il Lacan post anni ’60 che quello precedente alla sua svolta “Strutturalista” non era male). E questo scontro nonché i suoi sviluppi e le sue alternative è quello a cui sono maggiormente interessato ora. Ma per sconfiggere questa gentaglia bisogna mantenere i nervi calmi e il sangue freddo….nonché limarsi per bene il cervello sul come trovare il modo per tagliargli la gola. Comunque, il nemico da battere è innanzitutto lo STRUTTURALISMO. Emoticon grumpy

LE PSICOANALISIultima modifica: 2016-03-20T15:27:43+01:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo