POPE FRANCIS SUPERSTAR

Chiunque nega la possibilità di aprire un dibattito sul Vaticano II, in nome dello Spirito Santo che lo garantisce, infallibilizza l’evento e ne fa un superdogma, di fatto immanente alla storia.

Anche la canonizzazione di questo Papa segue lo stesso copione.
Ma più che una elezione al soglio pontificio sotto la supervisione dello Spirito Santo questa elezione pare essere stata ben più eterodiretta da una congrega di spin doctor che da qualsivoglia d’altro.
A cominciare dal nome prescelto.
Una partitura ben scritta e ben interpretata, se si vuole, ma priva del quid che ha reso unico lo spirito di Francesco, il santo: la sorpresa che spiazza il mondo.
Nel nostro caso, infatti, più che di spiazzare il mondo si cerca di adeguarvisi.
In realtà, si assiste al fenomeno di un leader che dice alla folla proprio quello che la folla vuole sentirsi dire.
Da questo punto di vista, sembra che Papa Francesco sia stato fatto per i mass media e che i mass media siano stati fatti per Papa Francesco.
Pare che sia questa, infatti, la soluzione, alla fine, ai problemi contingenti di questo mondo cattolico ormai incapace di esprimere intellettuali di qualche caratura.

Un Papa, insomma, che abbraccia i malati, che si stringe alla folla, che fa la battuta, che parla a braccio, che sale sulla Panda, che molla i cardinali a pranzo con le autorità per andare al desco dei poveri era quanto di più scontato ci si potesse attendere, ed è puntualmente avvenuto.
Il fenomeno Francesco non si sottrae alla regola fondamentale del gioco mediatico, ma, anzi, se ne serve quasi a diventarne connaturale.
L’uomo vestito di bianco che scende la scaletta dell’aereo portando una sdrucita borsa di cuoio nera.
La figura del Papa viene assorbita da quella borsa nera che ne annulla l’immagine sacrale tramandata nei secoli per restituirne una completamente nuova e mondana: il Papa, il nuovo Papa, è tutto in quel particolare che ne esalta la povertà, l’umiltà, la dedizione, il lavoro, la contemporaneità, la quotidianità, la prossimità a quanto di più terreno si possa immaginare.
L’effetto finale di tale processo porta alla collocazione sullo sfondo del concetto impersonale di Papato e la contemporanea salita alla ribalta della persona che lo incarna.
La croce pettorale, dell’anello, dell’altare, delle suppellettili sacre o dei paramenti, si parla del materiale con cui sono fatte e non più di ciò che rappresentano: la materia informe ha avuto il sopravvento sulla forma. Di fatto, Gesù non si trova più sulla croce che il Papa porta al collo perché la gente viene indotta a contemplare il ferro in cui l’oggetto è stato prodotto.
Accade così che con la croce pettorale di ferro di papa Francesco, sulla quale i fedeli, grazie allo sguardo mediatico, materiale e terreno, non cercano più Cristo, ma l’umiltà dell’uomo la porta.

Dall’adorazione di Dio si passa a un cerchio che gira intorno a se stesso.

Ad iniziare da quella insensata affermazione con il suo corrispettivo laico Scalfari : “Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo”. Ma la coscienza non può essere una guida arbitraria e bizzosa, senza alcun riferimento alla verità.
E la verità per il cattolico è Cristo stesso: via, verità, e vita !! E allora di cosa stiamo parlando ?

Ma Gesù , con questo Papa, è diventato un pretesto per parlare d’altro: ecologismo, promozione della legalità, ecumenismo mediatico, lotta alle narcomafie, protezione della foresta amazzonica e altre amenità, come tutte quelle puttanate proiettate l’altro giorno sulla Basilica di San Pietro.
Ma Cristo senza dottrina e senza verità resta solo un personaggio buono per tutte le stagioni, un contenitore da riempire con quanto desideri ogni consumatore della religione fai da te.

E, comunque,se non vi piace quello che dico….chi siete voi per giudicare !!?!
Che poi, se voglio, anch’io sono bravissimo a fare il paraculo !!

POPE FRANCIS SUPERSTARultima modifica: 2015-12-13T19:15:52+01:00da allan11
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