“Cent’ ani di solitudine”

La retorica “Love is love” declina spesso e volentieri una pseudo versione freudiana di Eros come fonte di legame, aggregazione, socializzazione.
Come se lo scopo principale nel sesso fosse quello della socializzazione per la socializzazione e non quello della perpetuazione della specie.
Versione solo un po’ più hard, insomma, e un po’ più piacevole, della banale stretta di mano.
Come bastasse questo perchè dopo tale *congiunzione*, un regno di Pace potesse scendere sulla terra grazie a ciò.
Sorta di declinazione misticheggiante del “Fate l’amore e non fate la guerra” tutt’ora aleggiante per cervelli che non hanno neppure bisogno della droga per inscimunirsi.
Versione altresì ben più gradevole, diciamolo, dello “Scambiatevi un segno di pace” a Messa, che se solo un prete decidesse di adottarla le chiese si riempirebbero di botto.

Mi chiedo sempre quando ascolto queste idiozie che fine hanno fatto gli spermatozoi !?
Missing, si direbbe.
Fiondati giu dagli aerei mentali di questi novelli mezzi hippies e mezzi Pinochet in salsa di paté di cervelli fritti.

Lacan a braccetto con Reich in una analoga mistica del sesso dove nel buio di un Desiderio sterile tutte le vacche sono nere.
O per meglio dire ancora, si declinano in “Cinquanta sfumature di sesso”, per il momento, ma che diventeranno ben presto, ne sono sicuro, almeno “Cent’ ani di solitudine.
Credetemi.

“Cent’ ani di solitudine”ultima modifica: 2015-09-14T22:43:23+02:00da allan11
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