La “Dittatura del desiderio”

La chiamano “Dittatura del desiderio” quella che del Desiderio non ha nulla.

Forse dovremmo iniziare a distinguere tra *desiderio* e *Desiderio* con la maiuscola. Non sono la stessa cosa.
O meglio, quello con la minuscola è solo una parte del Desiderio, non la sua totalità.
Il sesso, ad esempio, è desiderio e non Desiderio.
E’ la sua componente impulsiva. Qualcosa verso la quale siamo passivi.
Inutile disquisire che cos’è un Impulso. Basta conoscere Freud per saperlo.
E, del resto, Freud non ha mai parlato di “Desiderio”. Non era una parola del suo vocabolario. Come è giusto che fosse.

Questa parola nasce con Lacan e lo Strutturalismo francese.
Ma ne acquista un significato delirante, subito dopo, con Félix Guattari e Gilles Deleuze. Delirante non per modo di dire, ma letteralmente.
L'”Anti-edipo” ne è l’origine. In questo libro si auspica il superamento del Capitalismo e, in questa esclusiva funzione, il desiderio è ridotto a quello del “Thruman show” che ci circonda; il Consumismo, insomma.

Dice di considerare la questione del potere, soprattutto riguardo ai meccanismi per i quali il potere repressivo venga introiettato dagli oppressi, e così facendo cade nel più becero *Risentimento* di quel cristianesimo da baraccone perfettamente sistematizzato da Nietzsche.

Un desiderio esclusivamente *BUONO*, concepito per “immacolata concezione”, l’illusione, cioè, tardoromantica della liberazione di un desiderio costretto alla rinuncia conformista da ottuse autorità religiose, politiche, e sociali.
Una idea immacolata del desiderio. Santo a prescindere. Buono per il solo suo esserci.
Una idea stupidissima ma che tutt’ora va per la maggiore e determina quella “Dittatura del desiderio” di cui sopra.
“Proibito proibire”.
Cosa puoi “proibire” se ciò che si desidera è buono a prescindere ?
E così arriviamo all’oggi :  “L’emersione dell’ individualità e la liberazione del desiderio richiedono l’abolizione delle categorie di genere”

Ma quale “liberazione del desiderio” ?
Lo stesso desiderio paranoico che vede nemici dappertutto ?

Iniziamo con il chiarire una cosa : che il desiderio sia solo buono è una scemenza che nasce con Rousseau e continua a spargere la sua ottusità sul mondo intero. Pare che l’*Impero* stesso, oggi, lo abbia fatto suo.
Desiderio come Impulso.
Il fatto stesso che io desideri una cosa la rende automaticamente un Diritto.
La desidero quindi ne ho diritto.
Elementare Watson !!

In questo desiderio ridotto a capriccio del Desiderio con la maiuscola non c’è più traccia.
Le macchine poi fanno il resto.
Una gonfiatina là, una protesi qua, togliamo questo e mettiamoci quello e così costruiamoci anche noi, con l’identità che preferiamo, pardon..che desideriamo.
Vuoi mettere come sono perfette le macchine rispetto a noi ?!

Ecco, il TECNODESIDERIO, l’apoteosi del desiderio delirante !!

Quello che si sta profilando all’orizzonte è proprio la “Dittatura del tecnodesiderio”, detto ancor più precisamente che nel titolo di questo post.

Naturalmente sarebbe assurdo negare che il tentativo di tramutarci in esseri conformi alle macchine è mostruoso !

http://oltreilvuotorelativista.myblog.it/2015/06/08/figure-della-tecnica/

La “Dittatura del desiderio”ultima modifica: 2015-06-11T11:18:41+02:00da allan11
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