Diretti deiscendenti di quelle scimmie, cosa inconfutabilmente vera stante l’attuale miserrimo suo grado di evoluzione che, a tutt’oggi, non sa’ neppure perchè parla e, nonostante ciò, dice di essere l’*uomo che sa tutto*. Lol !!
Non rimane quindi che ritornasene ai *Grandi libri*, che, come nell’arte quando non sia era ancora ridotta a sola *reclame*, restano ancora quel *velo che rivela*.
*Grandi libri* dove nella povertà dei mezzi (significante) è possibile rintracciare la coerenza e la logica profonda di quei detti (significato).
Il linguaggio si fa’ quindi necessariamente allusivo.
L’allusione scaturisce appunto dalla consapevolezza dell’incapacità di esaurire quanto si vuole comunicare, e dal fatto che l’oggetto della comunicazione non può essere racchiuso in una breve enunciazione.
Il linguaggio allusivo è una povertà che contiene, velata, una ricchezza.
Leggere il Vangelo è una continua decifrazione.