“L’uomo è la misura di tutte le cose” diceva quel filosofo.
Ed è vero.
E’ solo l’uomo a misurare tutto l’esistente ma…se l’uomo è vuoto cosa potrà mai vedere all’esterno di sè se non il vuoto interiore che l’attanaglia ?
Viviamo in un epoca di miseria totale che prima di essere materiale è umana, etica, psichica, morale, spirituale.
Tutte declinazioni, comunque, dello stesso concetto :MISERIA.
L'”ultimo uomo” vive l’attimo e del resto chisse ne frega.
“Carpe diem”
Il godimento dell’attimo diventa allora l’unica e triste saggezza.
I grandi impegni e i grandi sacrifici sono gia prossimi ad inquinarsi.
Solo ebrezza,esaltazione, illusione, obliterazione del problema, assenza di responsabilità, entusiasmo artificiale dimenticando il Male e l’infelicità
Ecco cosa siamo nell’esaltante e futuristico duemilaquattordici.
Un mondo di piccoli uomini capaci solo di proiettare all’esterno di loro stessi il proprio nulla interiore.
La radice del disincanto nichilista andrebbe ricercata ben più nella profondita di una pozzanghera dell’animo individuale che collocarla nell’empireo stellare di qualche cervellotico filosofo.
La vita, la bellezza del firmamento, la luce, i colori e una infinità di altre cose ci sovrastano e ci circondano.
Ma l’uomo è ben poca cosa. Un piccolo essere che si crede chissachè.
Potessero parlare le formiche e i microbi direbbero anche loro la stessa identica cosa.
E avrebbero sicuramente qualche tonto filosofo come noi abbiamo a vagonate.
Gente che crede di conoscere l’uomo, poter parlare dell’uomo senza avere la minima consapevolezza della propria nullità.
E allora la proietta fuori.
Su tutto
E branchi di pezzenti psichici ad applaudirli, ad esaltarli, ad idolatrarli.
Ma c’è qualcuno consapevole della propria nullità ?
Personalmente sicuramente sì…non so’ voi.
Ma che lo siate o meno a me non cambia nulla.
Io resto e restero sempre consapevole della mia pochezza.
Voi fate quello che vi pare.
https://www.youtube.com/watch?v=9qw3nCvFZK0