Diritto naturale e matrimoni gay

Occorrerebbe ricordare che il processo di Norimberga non avrebbe mai potuto svolgersi se non si fosse basato sui principi di diritto naturale che il diritto positivo tedesco negava (per il codice penale tedesco uccidere un ebreo non era reato). Il processo di Norimberga elaborò il concetto di “crimini contro l’umanità”, ovvero contro il diritto naturale. Tale concetto è tutt’ora utilizzato dall’ordinamento dell’ONU. Anche le corti della Repubblica Federale Tedesca chiamate a giudicare i crimini nazisti rifiutarono di appiattirsi sulla giurisprudenza positivista. Riconobbero “la necessità per il legislatore di standards universali più alti, di principî validi oggettivamente” e si appoggiarono al diritto naturale per punire azioni che erano legali sotto il regime nazista. “L’atto legislativo positivistico ‑ dichiarò una corte ‑ è limitato intrinsecamente. Perde ogni potere di obbligatorietà se viola i principî generalmente riconosciuti di diritto internazionale e di diritto naturale, o se la contraddizione tra la legge positiva e la giustizia raggiunge un grado così intollerabile che la legge deve cedere il passo alla giustizia”. Questi principi, per evitare che la civiltà giuridica receda al periodo delle caverne, devono essere applicati anche al caso in questione per il quale deve valere l’obiezione di coscienza. L’applicazione di tali principi non è una questione “religiosa”, molti contrari ai matrimoni gay non sono credenti, ma semplicemente una applicazione della legge morale naturale e del diritto naturale. La legge, come ricordato anche dalla corte federale tedesca che giudicava i criminali nazisti, deve avere “standards universali più alti” di quelli delle semplici regole positivistiche.

 

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Diritto naturale e matrimoni gayultima modifica: 2013-08-25T17:42:25+02:00da allan11
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