Oltre Lévinas

Il pensiero ebraico, di cui Lévinas è figlio, si ferma ad una idea di Dio…
Altro, “differente”.
http://www.filosofico.net/levinas.htm#n3

Ora, quello che voglio dire non è certo negare la genialità di Lévinas e di
tutto quello che dice…ma….ampliare il suo discorso alla luce del
concetto nuovo di Dio inaugurato dalla venuta di Cristo.
Detto nuovo modo di pensare a Dio non è più quello ebraico di un Dio
*apparentemente* distante ma quello di un Dio molto più vicino.
Questa nuova immagine di Dio si esprime nel “dogma” della Trinità e il suo
sviluppo teologico è la “Trinaria”
http://snipurl.com/1mqt8x

In questo studio viene messo in luce come Dio non sia solo Trascendente ma
anche Immanente
Altro,…ma non distante.
Differente…ma in comunione
Trascendente…ma anche unito a noi
E tutto ciò è rappresentato dalla novità di Cristo, ignorata dagli ebrei,
ieri come oggi.

Ma non essendoci separazione tra Bibbia e Vangelo, rileggendo il primo alla
luce del secondo, cosa per un ebreo impossibile, ciò che è rivelatore della
Sua natura, della vera natura di Dio, cioè, è nel suo *agire*,
nell’*essere-per* il popolo di Israele
In quel “Io sono colui che sono” che nell’originale lingua ebraica non è una
ripetizione superba ma “Io sono colui che…sempre ci sarà…al vostro
fianco”
Un Dio, nell’A.T., che è un TU al quale rivolgersi per poter venire
interpellato
Un nome, disponibile, vicino.
Io sono colui che c’è, per la tua sofferenza, e sempre ci sarà, promessa di
fedeltà incondizionata.
Nei *fatti*, non nelle speculazioni concettuali.
Il comportamento è rivelatore del “proprio volto”
Nell’Antico Testamento non c’è la dottrina Trinaria ma traspare nell’agire
di Dio il Suo non essere solo “Altro”, irrimediabilmente *separato*, anzi…
Nel Suo agire storico mostra il suo DESIDERIO
Nell’A.T. Dio E’ in relzione
Nel N.T. Dio COME relazione
E in questo senso Cristo può essere veramente considerato il LIBERATORE
dell’autentico desiderio umano poichè anche come questo desiderio è figlio
di qualcuno che lo ha desiderato per primo, Dio stesso, appunto.

In altri termini il desiderio dell’uomo verso Dio è lo stesso desiderio di
Dio verso l’uomo.
E Cristo lo rivela, con tutto sè stesso, fino all’estremo sacrificio.
E anche in questo mostra la natura , come lo stesso Lévinas coglie, della
“paradossalità” del desiderio.
Paradossale perchè nella sua indomabile sete arriva all’autodistruzione nel
mettere l'”altro” prima di sè, l’Amore per quel nemico che non è assurda
pretesa ma solo inevitabile espressione del desiderio stesso vissuto fino in
fondo.

Certo, non è roba per chi “una vogliuzza oggi, una domani, basta la salute”
Questo è certo !

 
A riprova, poi, della natura misteriosa e potentissima del desiderio e della
sua irriducibilità al “bisogno” tanto che, in ultima istanza,
paradossalmente, arriva a desiderare ciò che c’è di meno desiderabile al
mondo, l'”amore per il nemico”, ecco , dicevo che ad un gradino intermedio
si colloca *il figlio*

Chi è quel padre o quella madre che, in ultima istanza, non desidererebbe
morire al suo posto, potendo scegliere ?

In questa “ovvia” speranza si mostra già quella natura del desiderio
autentico che và oltre sè stessi e la propria persona per approdare
all'”altro”.
Un “altro” che poi nell’eroe va ancora oltre al figlio.

Ecco che allora la natura paradossale del desiderio raggiunge il culmine in
quel Cristo ma che è già “in nuce” in ogni uomo.

Oltre Lévinasultima modifica: 2012-12-17T02:43:02+01:00da allan11
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