Due Desideri, due psicoanalisi, due filosofie

Il tema del “Desiderio” potrebbe sembrare univoco a chi affronta, inizialmente, lo studio di questo tema. Ma ben presto si accorgerà di qualcosa che stride sempre più fastidiosamente e che non trova una risposta unitaria. Infatti, proseguendo in questo studio, alla fine risulta sempre più chiaro come con l’analoga parola si concepiscano due modalità del “Desiderio” che sono e stanno agli antipodi e la ricaduta nella “praxis” quotidiana porta ad una visione ed atteggiamento nella vita completamente differenti. Basti osservare che detta scissione è analoga a quella che portò alla rottura tra Jung e Freud e alla diversa modalità di approccio alla malattia mentale e al concetto di salute psichica. La visione di Jung, infatti, è TELEOLOGALE, cioè guarda alla “causa finale” , mentre quella di Freud è MECCANICISTICA, cioè guarda alla “causa efficiente”. Esattamente la stessa divisione che separa, in tutta la storia della filosofia, il concetto stesso di “Desiderio”. Da una parte, la prima, potremo quindi annoverare Aristotele, Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, San Bonaventura per poi saltare alla cultura francese del Novecento, Bergson, Blondel approdando infine attraverso a Lacan al grande Lévinas. Dall’altra, la seconda, meccanicista, dovremo , dopo Platone, invece passare attraverso tutta la cultura Moderna da Cartesio, Spinoza, Locke, Hume fino a Kant, e, con sfumature diverse ma sempre “meccaniciste”, Schopehauer, Hegel, Schelling e Fichte. Nietzsche merita un capitolo a parte collocandosi per un verso, con la sua “volontà di potenza”, sul
versante “teleologale” ma pagando dazio alla modernità cade nella riduzione a “forza pulsionale” come, dopo di lui, il buon Freud. In fondo, tutt’ora, domina questa lettura MECCANICISTA del Desiderio con pochissime eccezzioni. René Girard, Lévinas , Ricoeur……

Arché & Thelos
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Due Desideri, due psicoanalisi, due filosofieultima modifica: 2012-06-29T12:32:00+02:00da allan11
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