Il primo che ne parla è Platone ma lo confonde con “eros”
Aristotele è il primo che invece precisa e mette a punto il concetto di Desiderio (orexis).
Plotino ricasca nelle limitazioni di Platone.
Poi ci saranno Agostino, Tommaso, San Bonaventura nel Medioevo.
… Ma qui comincia a prendere piede il concetto di volontà in contrasto a desiderio.
Ora, passando al Moderno, Kant sopravvaluta la “volontà” e sottovaluta il “desiderio”.
Schopenhauer sottovaluta entrambi.
Nietzsche recupera il “desiderio”, anche se lo definisce “volontà di potenza” ma lo mantiene senza oggetto.
Freud lo segue ma
Melania Klein recupera alla grande il primato del rapporto con l'”altro”, soprattutto nella sua versione negativo-invidioso.
Nel frattempo gli Idealisti, che son tonti, avevano recuperato il kantiano primato della volontà. Ma quelli, si sà che non son molto intelligenti.
Infine la cultura francese. Blondel, Lacan ma soprattutto Lévinas recuperano Heidegger e la sua “possibilità dell’Esserci” visto come una possibile interpretazione del desiderio umano.
Fine
Duemilaseicento anni, o giù di lì.
Poi dite che non sono sintetico !!