Invidia

INVIDIA…il NUOVO TABU’ di questa società !!
“Spesso ci vantiamo del fatto che non esiste parola che possa scandalizzarci. Ma che dire della parola “invidia” ? Il nostro appetito apparentemente insaziabile per ciò che è proibito viene meno davanti all’invidia. Le culture primitive la temono e la reprimono al punto da non avere una parola per designarla: NOI CHE LA ABBIAMO QUASI NON LA USIAMO, il che non è privo di significato”

Shakespeare. Il teatro dell’invidia – Girard René – Adelphi – Libro – Libreria Universitaria – 97888

 

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  Alfredo Morosetti

  L’invidia è una forma d’odio che nasce dalla scarsa conoscenza che si ha di sé. Si immagina che chi possiede un qualunque bene che noi amiamo e non possediamo non abbia titolo più di noi a possederlo e per questo debba essere punito in quan…to approfittatore. E’ la dinamica che governa ogni relazione esteriore del nostro mondo, ed è resa possibile, nella sua universalità, proprio dal fatto che il nostro mondo persuade tutti che sono eguali a tutti.

   

• Tiziano Tubertini ‎…l’invidia testimonia di una mancanza di “essere”…erroeamente scambiata per una “ingiusta” differenza nell'”avere” a causa, come giustamente osservi, di una idea balzana di uguaglianza senza la benchè minima meritocrazia sostituita poi esclusivamente dal piagnisteo.

   

 

 

 

 

BLACK BLOC & c.
Nel lassismo educativo contemporaneo è inevitabile che la gioventù più ottusa affondi sempre più nella propria “mancanza di essere” e proporzionalmente cresca vieppiù nella sua “invidia” verso chi, disciplinatamente ed autonomamente, ha fatto affidamento nella propria forza di volontà, consapevole del primato dei propri ostacoli interiori ben più di quelli irrisori esterni.
L’invidioso, viceversa, è un professionista dell’autocommiserazione narcisistica.
Il passaggio alla “violenza appropriativa”, in questo misconoscimento della propria dabbenaggine, è l’inevitabile conseguenza.

 

 

 

 

 

 

DESIDERIO E INVIDIA
sono l’uno il rovescio della medaglia dell’altro
ma la gente è talmente cieca delle proprie dinamiche interiori
che vede a malapena e riduttivamente il primo come “consumismo”
e il secondo lo ignora completamente !