Mimesi (Konrad Lorenz)

 

L’aggressività umana non è mutata nel tempo, e dopo ben duemila anni di cristianesimo è sempre pronta ad esplodere con l’indomabile violenza dei cataclismi naturali.

Alle soglie dell’estinzione totale della specie umana l’etologia ci suggerisce di tentare con la verità
Stanchi di interrogare la storia si interrogherà allora l’evoluzione

Scoperta la malafede di ogni cultura non resta che la decisione a cercare la “verità” non più nei suoi pensieri, ma nelle sue costellazioni endocrine e nei suoi metabolismi cellulari. Ogni nostra funzione, ci dice l’etologia, rimanda agli animali e trova nella filogenesi del comportamento la sua “esatta etimologia”, il suo preciso “significato biologico”

Ecco allora la prima lezione dell’etologia comparata: le gesta più o meno gloriose dell’eroe e del superuomo vengono di solito classificate tra gli uomini come “bestiali”, ma non c’è nulla di più ingiusto. L’aggressione intra-specifica è rara nel mondo animale e difficilmente ha esiti mortali

Per Lorenz, insomma,il recupero della nostra animalità è il solo mezzo che ci resta per diventare finalmente “umani”

In generale la caratteristica davvero stupefacente delle lotte tra animali, e che ne limita enormemente la pericolosità, è che sono “ritualizzati”. Sembra, infatti, che parallelamente al formarsi di nstrutture morfologiche ad alto potenziale offensivo come zanne ed artigli, siano comparse nell’evoluzione delle inibizioni che “regolamentano” l’uso.
Nell’uomo le cose sono andate ben diversamente. Le sue guerre son caratterizzate nel tempo da un processo di progressiva “deritualizzazione” e quindi da uno spaventevole aumento di pericolosità
Inoltre, mentre le strutture morfologiche offensive degli animali sono un prodotto evolutivo, e quindi la lentezza geologica della loro formazione ha potuto permettere le correlative fissazioni inibitorie, le armi dell’uomo sono un prodotto tecnologico, un oggetto realizzato sul ritmo del tempo storico, enormemente accellerato rispetto al tempo evolutivo

Ma facciamo ora un passo molto indietro nel tempo
Nella grigia preistoria, “una volta”, all’incirca vero il Cretaceo superiore (un milione d’anni in più o in meno non fa molta differenza), la faccenda deve essersi svolta così per caso, altrimenti non sarebbe potuto nascere il rito.  Infatti, uno dei due grandi costruttori dell’evoluzione, la selezione, ha sempre bisogno di un punto di appoggio formatosi casualmente per poter intervenire, e si tratta del suo cieco ma laborioso collega, la mutazione, che le fornisce questo appoggio

Uno di questi riti è quello che Lorenz e Tinbergen chiamano “attività ri-diretta”
E’ definito dal fatto che un’attività innescata da *un* oggetto, siccome questo provoca contemporaneamente stimoli inibitori, viene sfogata su di un *altro* oggetto
I meccanismi di comportamento che impediscono la lotta e che sono basati sulla ri-direzione ritualizzata dell’attacco, definibile anche *cerimonia di pacificazione ri-diretta*, si trovano in formazioni analoghe presso moltissimi animali diveri

Ora non stò a riportarvi i numerosi esempi che Konrad Lorenz fa di questo argomento e che potrete approfondire, volendo, nel suo famoso testo “L’aggressività”, da cui sono state tratte tutte queste note.
Quello che mi premeva altresì sottolineare è che questa è la base del discorso girardiano sul “capro espiatorio”, come facilmente potrete intuire, essendo la sua antropologia fondata in egual misura su etologia ed etnologia.

Mimesi (Konrad Lorenz)ultima modifica: 2011-10-07T17:24:21+02:00da allan11
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