Desiderio & Pornocrazia

Dopo avere perso la prospettiva teologica, è tipica la propensione a vedere
il male in termini di sofferenza: riteniamo che la persona malvagia sia
motivata dall’ odio, dal desiderio di infliggere dolore, di ferire, di
terrorizzare e tormentaare le sue vittime.

L’idea invece che il male ci possa derivare da dei “piaceri perversi” ci è
sfuggita.
E invece le nostre esperienze più intense di male personale ci vengono nel
contesto del piacere sessuale, quando il desiderio calpesta, disprezza o
viola la libertà del suo oggetto

La liberazione sessuale ci ha resi riluttanti a descrivere il fascino della
seduzione come male – almeno non quando si manifesta “in privato fra adulti
consenzienti”.
Ma è spesso vissuto come tale dalla vittima.

Questa esperienza del male non è fisica -lesione o dolore -; al contrario,
può essere scaturita dal più intenso dei piaceri fisici, ma prende la forma
di un’improvvisa repulsione nel momento in cui la vittima percepisce che la
sua libertà e la sua individualità sono cadute in mani estranee.
L’opera della negazione non è stata scolpita sul suo corpo, concepito come
una mera cosa fisica, ma sulla sua incarnazione, sul suo senso del corpo
come una propaggine fisica del Sé.
A un certo punto, il seduttore si rivela nella sua vera luce e la vittima
realizza che egli non sta traendo piacere con lei, ma su di lei e contro di
lei.
Il suo piacere appare animalesco e anche la vittima è trasfiguurata, ai suoi
stessi occhi, in un che di animalesco.

La spiegazione di questi sentimenti sta nel desiderio sessuale stesso.
Il desiderio è un artefatto elaborato, con il quale la nostra crescita, in
qualità di persone, è intrecciata.
A differenza degli istinti riproduttivi degli animali, l’emozione sessuale
umana è una sorta di linguaggio, il veicolo di un dialogo.
Proprio perché prenda la forma di un linguaggio, il desiderio deve essere
trattenuto, recuperato dal regno degli impulsi animali e rimodellato
Di conseeguenza, il desiderio è ammantato di vergogna ed esitazione, da ciò
che Scheler definisce Schutzgejuhl, o senso di protezione, la cui funzione è
la salvaguardia del suo scopo interpersonale
Ciò che il vero innamorato vuole è il dono reciproco di sé, dove il fulcro è
rappresentato dall’ altro, concepito come un soggetto consapevole

ll Non tutto il desiderio è normale desiderio: considerato che è un
artefatto, può essere “mal costruito”.

Per esempio, può non essere focalizzato sulla persona, ma sul corpo, visto
come una macchina per fare sesso.
Il desiderio prende di mira chi non ha imparato il suo linguaggio e,
stimolando il piacere sessuale senza possibilità di dono reciproco, può
distruggere la capacità di costruire una vera unione sessuale
Il seduttore evita la relazione che la sua vittima gli offre: lei gli sta
facendo dono di sé e lui non rifiuta quel dono, ma finge di non
accorgersene.
Ai suoi occhi la “transazione” è solo al fiine del piacere, e qualunque
rapporto con la sua vittima deve essere privo di vincoli che vadano oltre il
momento contestuale.
Tuttavia, quando il Sé viene donato o ricevuto, tali vincoli conseguono
automaticamente e, per non ricevere il dono, il seduttore deve guardare
attraverso esso, come se non esistessse: il desiderio della vittima si
trasforma in disgusto nel momento in cui si rende conto che egli non sta
guardando lei, ma guarda attraverso lei.

 Il male avviene poiché il dono del Sé è freddamente e calcolatamente
negato, perfino nell’ atto della seduzione.

Con l’adulazione, il seduttore malvagio agisce in modo da sollecitare il
dono del Sé, ma solo per insozzarlo e rimodellarlo in qualcosa di sprecato.
Lascia alla sua vittima l’immagine di una sordida transazione, una
trattativa generalizzata con il suo corpo, nel corso della quale lei è stata
derubata e poi abbandonata; il suo corpo è stato reso simile a un cadavere,
osceno.
Il seduttore spera di evitare di creare questa percezione, che tuttavia è
una vera percezione di quello che lui sta effettivamente e intenzionalmente
facendo.

E’ “lo spirito che nega”  l’anima della sua vittima .
Persone completamente diverse, che visitano il nostro mondo venendo dal
regno dell’anti-spirito, per nutrirsi, come vampiri, di carne umana.

La gente del Medioevo non si sbagliava pensando che il sesso è la porta
attraverso cui il Diavolo entra nelle nostre vite e che quindi l’ingresso
dovesse sempre essere protetto.
Avendolo lasciato senza difesa – a dire il vero, avendo dedicato tempo ed
energia a renderlo indifendibile – non dovremmo sorprenderci, guardandoci
intorno, dell’ enorme fardello di umana infelicità, o del fatto che la
fiducia fra i sessi è venuta meno

In fondo la differenza tra Comunismo e odierna cosiddetta Democrazia
“politicall correct” non è poi così grande:
Nel primo caso la causa era il desiderio di distruggere Dio; nel secondo l’incapacità
di percepirlo. [*]

Questo non riguarda solo gli uomini, però, ma uomini e  donne
contemporaneamente.
E’ il cosiddetto “Amore liquido”
La filosofia contemporanea ha ridotto il problema della morale sessuale a
quello dei diritti.

“‘Sexual Desire’: An Exchange”,
titola signifcativamente una recensione ad un noto libro di Roger Scruton.

La cosiddetta “liberazione sessuale a fatto sì che il patner non è più
l’oggetto di un desiderio, ma un mezzo, la componente della macchina del
piacere
Le persone non sono infatti state “liberate” ma soggiornano in una specie di
“vuoto”.
Il desiderio sessuale non è una scelta o un giudizio, ma una passione,
l’amore personale,  che è stata sostituita da una ossessione mentale per i
genitali.
Il nichilismo erotico riduce il tutto a organi, sensazioni, secrezioni.
Si è dissezzionato il sesso riducendolo a “consenso tra adulti”
Ma se il desiderio sessuale fosse solo il desiderio di sensazioni sessuali,
allora il saccheggio del corpo non potrebbe avvenire
E’ invece quanto ci vien tolto a livello esistenziale che umilia e distrugge
Oggi, invece, non si coglie più nessuna differenza tra il desiderio puro e
quello perverso.
Basta che ci sia il “consenso” e nient’altro.
Ma non è così
Solo quando viene negato detto “consenso”, come nello stupro, ci si accorge,
sebbene ormai tardi , e di quanto siamo ormai distanti dal potere misterioso
del senso erotico e , viceversa, siamo oramai immersi solo nel regno
tirannico della Pornocrazia

Ben venga allora il classico “capro espiatorio”
Meglio ancora se famoso
Settantacinque anni di galera a Dominique Strauss-Kahn e possiamo
ricominciare imperterriti con tutte le nostre amate perversioni sessuali
“consenzienti”.
Cosa c’è di meglio per esorcizzare quella cultura sessantottina parigina
all’origine di quella isteria femminista che in nome della “liberazione” ha
rovesciato, manipolato, modificato la questione sessuale a proprio uso e
consumo ?

“Complice è poi anche il “biologismo” scientista
L’animale è il materiale grezzo su cui è costruita la “persona”.
La nostra vita e la nostra morte sono processi biologici.
Abbiamo bisogni biologici, tra cui quello di riprodursi, che si manifesta
nella nostra vita emotiva in modo tale che ci ricorda il potere che […un
certo modo di intendere…] il corpo ha su di noi.
L’opera del male è tentare le persone a identificarsi completamente con la
propria condizione biologica.
L’effetto combinante dell’oggettivismo scientifico e del riduzionismo
biologico è presentarci una visione demoralizzata dell’essere umano».
 Il biologismo rappresenta la forma contemporanea più suggestiva e micidiale
di iconoclastia.
«L’iconoclastia è una perenne tentazione dello spirito umano.
Ha le sue origini nella paura legittima degli idoli, ma coinvolge un
sentimento malizioso per il senso del sacro presente nei nostri simili.
Oggi la principale forma di iconoclastia è l’assalto all’idea di purezza
sessuale, il desiderio di desacralizzare il corpo umano e la sua natura
riproduttiva.
E’ la nozione, comune a femministe come Judith Butler e Andrea Dworkin, che
“genere” e “sessualità” sono costruzioni sociali.
L’idea dell’Io come omuncolo interiore ha gettato la sua ombra sulla nostra
visione della persona umana.
L’unica risposta al problema posto dalla sessualità umana, così pensano, è
riconoscere che non c’è alcun problema.
In queste circostanze possiamo tutti aderire, dal momento che stiamo
aderendo al Niente».
Viviamo in un tempo esposto alla causa del Nulla e ciò è dimostrato dalla
mancanza di volontà di avere figli, cioè creare qualcosa che abbia un
significato al di là del momento».  [**]

[*]
http://valterbinaghi.wordpress.com/2011/04/08/seduzione-e-malvagita-di-roger-scruton/

[**] http://www.ilfoglio.it/soloqui/834

Desiderio & Pornocraziaultima modifica: 2011-05-24T17:19:19+02:00da allan11
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