Effetto retroattivo

Quando in un “racconto”, prendiamone uno “giallo” che ben si addice visto
più che il morto finale c’è, eccome, …che son milioni, quando in un
racconto, si diceva,  giungiamo alla fine e scopriamo che quella personcina
tanto a modo, gentile, umana, comprensiva e servizievole del maggiordomo è
l’assassino, ecco che riandiamo a tutti gli indizi, gli episodi, le scene
dove detto maggiordomo aveva fatto le sue apparizioni e, RETROATTIVAMENTE le
giudichiamo in modo completamente diverso e anzi completamente opposto.
Ora, che sappiamo che è un delinquente, tutti i suoi comportamenti assumono
una nuova luce e spiegano una miriade di particolari che erano rimasti
misteriosi trasformandoli in indizi ovvi col senno di poi.
E pure la cerchia delle sue frequentazioni, delle sue conoscenze, dei suoi
amici vengono visti ora in una luce diversa
Ma non esiste un “racconto” che non subisca questa metamorfosi una volta
giunti al finale che cioè non subisca quell'”effetto retroattivo” proprio di
tutti i “racconti”, di qualunque genere letterario essi siano.

O meglio,…uno c’è:
Il “racconto” MODERNO !!

Del “racconto moderno” non abbiamo ancora sentito nessuno che lo abbia
giudicato nel suo insieme e nelle conclusioni di cui dare atto.
Anzi.
Ci si perde in quella “postfazione” noiosa che anche nel nome ricorda questo
genere di capitolo aggiuntivo: “Postmoderno” appunto.
Quanto sarebbe più utile, invece, al fine di diradare la confusione
imperante, operare una revisione adeguata degli avvenimenti del passato

Due esempio per tutti : il VIETNAM e la MAFIA

Se il comunismo è stato l’ultimo capitolo del racconto moderno ed è crollato
per la ribellione dei popoli oppressi da questo sistema, allora la vittoria
tanto celebrata retoricamente del popolo vietnamita sui democratici Stati
Uniti d’America non è forse insensato non trarne le dovute conclusioni e
dire, chessò, che Joan Baez e Bob Dylan erano degli emeriti stupidi ?
Che i “fascisti” non erano i “Berretti verdi” ma gl’altri ?
Con quale logica si perpetua invece la menzogna del “glorioso e vittorioso
popolo vietnamita”….e tralasciamo pure il capitolo dei kmer rossi ?

Ma veniamo più vicini a noi e parliamo della mafia.

L’altro giorno ha destato scandalo una affermazione di Andreotti dove a
proposito dell’omicidio del curatore fallimentare dell’Ambrosiano, avvocato
Giorgio Ambrosoli, egli ha detto : “Se l’è andata a cercare”

In effetti io mi chiedo come persone dell’intelligenza di un Ambrosoli o di
un Della Chiesa non si rendessero conto che, in quei momenti storici, la
lotta alla mafia non poteva sussistere essendo l’Italia al centro di una
Guerra Fredda che forse solo i terroristi delle Brigate Rosse parevano aver
compreso appieno.
Dico questo perchè detta scissione dal PCI ufficiale di allora avvenne
proprio sulla base del Cile ove si dimostrava che, stante le rispettive aree
di influenza, nessuno dei due blocchi avrebbe interferito nella soppressione
dell’avvento al potere di un sistema contradittorio, democratico all’est e
socialista all’ovest, e quindi l’unica strada era la lotta armata fin da
subito.
E in tutto questo ambaradan, Andreotti, che doveva gestire questi
delicatissimi equilibri, cosa c’è di strano che vedesse come di poca
importanza l’impegno contro la mafia che inoltre garantiva un  serbatoio di
voti necessari per non fare dell’Italia un secondo Cile….e, per inciso,
del quale Berlinguer era ben consapevole a differenza del popolino bue, suo
o meno !?
E allora non è ipocrita rilevare il coinvolgimento della Democrazia
Cristiana con la mafia senza spiegarne il PERCHE’ ma limitandosi alla
ridicola sola dimensione giuridica invece della ben più appropriata
dimensione storica ?!

Ecco quindi solo due esempi, Vietnam e Mafia, trattati inoltre meno che
parzialmente che necessiterebbero libri e libri per sviscerarli in tutta la
loro complessità, che dimostrano come, lungi dal trarre le conclusioni
dovute, si navighi ancore nell’ altomare di una “postfazione”, il
“postmoderno” appunto, che lungi dall’analizzare razionalmente l’EVIDENZA di
quanto è successo, si limita a piagnucolare e ad alzare un ulteriore
polverone non solo inutile ma foriero anche delle attuali tensioni che poi i
più esagitati trasformano in aggressioni varie materiali e verbali,  le
prime conseguenti alle seconde, come “Vaffanculo day”, Popolo Viola eccetera
eccetera eccetera…che intralciano non poco lo sviluppo dell’Italia, tanto
per restare nell’orticello di casa nostra, poichè, si sà che,  il sonno
della ragione genera mostri.
E sul nostro recente passato si fa di tutto fuorchè ragionarci sopra
seriamente.
La conseguenza è quel pateticissimo “teatrino della politica” quotidiano
propinato da tutti i mass-media, indifferentemente.
Se a voi piace !?
Personalmente lo trovo asfissiante.

Effetto retroattivoultima modifica: 2010-11-02T15:40:08+01:00da allan11
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